Le donne che viaggiano da sole hanno una marcia in più?

Le riconosci subito, le donne che viaggiano da sole: hanno l’andatura sicura di chi ha camminato per il mondo e guardano l’orizzonte come si guarderebbe un Dio in persona. L’età conta poco, possono essersi messe in viaggio mille, dieci o due anni fa: hanno sempre l’aria di chi ha ritrovato una parte di sé, un po’ selvaggia, molto naturale, sopratutto autentica.

Le donne che viaggiano da sole hanno come prima dote la capacità di adattamento: sanno adeguarsi a tutto, al clima, alle scomodità, alle fatiche che il viaggio richiede; non si piegano invece ad una vita che non sia la loro e che non trasudi amore per il mondo. Prima o poi le vedi con il bagaglio in mano, che ti salutano e tu, a malapena, sai che direzione prendano.

Istinto innato quello di vedere il mondo in solitaria, oppure abilità acquisita?

Forse, anche questo, conta poco. Quello che risulta evidente è, invece, la carica umana che esprimono e di cui sono portatrici, l’abilità con cui abbandonano la loro zona di comfort buttandosi in esperienze nuove. Ogni volta. Sbagliando, imparando, ritentando. Ridendoci sopra.

Sanno di essere belle, le donne che viaggiano da sole, anche se nello zaino hanno due magliette o tre e non si pettinano per giorni. Perché viaggiando da sola perdi interesse per l’apparire, vuoi soltanto essere. Ed essere lì è tutto quello che conta. E le cose da gestire sono tante: la sicurezza, l’itinerario, gli incontri, di chi mi fido, da chi stare alla larga. Le emozioni.

le donne che viaggiano da sole hanno una marcia in più

Una donna che affronta il mondo in solitaria di solito non ha tante paure. Non teme l’imprevisto, anzi, gli va incontro con fiducia, sapendo che è parte imprescindibile del viaggio stesso. Non teme lo sguardo altrui, il suo giudizio, la sua diversità. Non è mai una preda, una donna esperta di viaggi in solitaria, non sa cosa sia l’ingenuità.

Il mondo e le sue genti le hanno insegnato a destreggiarsi in ogni situazione, come uscire dal tranello mentale della solitudine. Sa gestire il tempo in base a quello che sente, oggi da sola, domani forse no. E non resta seduta ad aspettare che qualcuno si avvicini: parla con gli estranei, vince la timidezza, nel caso ci sia. Al tempo stesso sa fin dove spingersi, a cosa rinunciare perché rischioso, dove lasciarsi andare perché terreno sicuro.

La puoi trovare in sella a una bici per le strade del Laos, a scattare fotografie in un remoto villaggio del Senegal, scalza in un tempio buddista o coi capelli coperti in una moschea. La solitudine amplifica il suo sentire, ed è una meravigliosa conquista.

Pier Paolo Pasolini diceva che ‘bisogna essere molto forti per amare la solitudine’ ed è forse questa la marcia in più che hanno le donne che decidono di confrontarsi col mondo da sole: la forza interiore per conoscerlo senza intermediari.

E tu hai mai viaggiato da sola?

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