Donne e motociclette: 3 pioniere

Le sorelle Van Buren

Le sorelle Van Buren

La storia delle donne in viaggio è una lunga storia di emancipazione…

Adeline e Augusta Van Buren sono le prime due donne americane che, nel 1916, rispettivamente all’età di 22 e 24 anni, affrontano l’impresa del coast to coast , da New York alla California, su due ruote. Partono il 4 luglio dalla Grande Mela, in sella a due Indian Power Plus, e arrivano a Los Angeles l’8 settembre. 5.500 miglia di strade dissestate, barriere naturali e, non di meno, sociali: le sorelle Van Buren, vengono infatti fermate e arrestate diverse volte con l’accusa, in linea con l’epoca, di indossare abiti maschili. Siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, Adeline e Augusta vestono con giacca e pantaloni di pelle e uno dei loro maggiori intenti è dimostrare, attraverso la riuscita dell’impresa, che le donne potrebbero contribuire in maniera diretta all’imminente conflitto diventando moto-staffette. Possibilità che verrà comunque loro negata una volta tornate alla base. Il loro destino di pioniere non intende piegarsi ai pregiudizi e alla misoginia di inizio ‘900: dopo essere entrate nella storia del motociclismo al femminile, Adeline ottiene una laurea in Giurisprudenza, mentre Augusta diventa aviatrice.

 

 

Elspeth Beard

Elspeth Beard

Nel 1980, circa 60 anni dopo l’avventura coast to coast delle sorelle Van Buren, Elspeth Beard diventa la prima donna inglese che circumnaviga il globo in motocicletta. Dopo aver compiuto un primo percorso di studi in architettura, Elspeth è pronta per la prima tappa. Spedisce la sua BMW R60/6 bicilindrico boxer,usata del 1974, in America con 175 sterline e da New York si dirige verso il Canada per poi proseguire attraverso Messico e California. In Australia ha il suo primo grave incidente che la costringe a due settimane di ospedale nei suoi sette mesi di permanenza. Il viaggio non si arresta, sbarca in Asia: Singapore, India, Pakistan, Iran, Turchia. Dalla Grecia risale attraverso la Yugoslavia fino al Regno Unito , sua patria natia. Nel lungo viaggio durato 3 anni e 48.000 miglia percorse, la motociclista inglese ha altri incidenti, svariati problemi meccanici con la BMW che la costringono a soste forzate e che spesso risolve da sola. In India si ammala, l’epatite la indebolisce, il suo peso corporeo cala drasticamente, perde più di 20 kg, fa una lunga pausa in Turchia per riuscire ad affrontare il viaggio verso casa. Ciò non le impedisce di portare a termine l’impresa ed entrare nella lista delle pioniere del motociclismo. Oggi è un affermato architetto e non ha mai abbandonato le due ruote.

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