Coi piedi per terra: il giro del mondo via terra e mare di Elisa e Alessandro

Elisa è piemontese ma è cresciuta in Africa. Ha vissuto in giro per il mondo gran parte della sua esistenza. Alessandro, nato e cresciuto a Verona, di professione architetto e fotografo, è un viaggiatore incallito. Si conoscono, si sposano e mollano tutto per un giro del mondo via terra e mare che li vede camminare mano nella mano per 321 giorni. Nemmeno un aereo, ma 2500 km a piedi, 90.000 km su navi, treni e bus e 24 paesi toccati.

coi piedi per terra

Ciao Elisa e Alessandro, come nasce la vostra storia di coppia e di viaggiatori?

Ci siamo conosciuti sul lavoro, in un’azienda in cui io mi occupavo di marketing e Alessandro faceva servizi fotografici. Abbiamo capito fin da subito che eravamo fatti l’uno per l’altra e ci siamo sposati meno di due anni dopo il nostro primo incontro. Siamo entrambi stati viaggiatori prima di conoscerci: Ale ha fatto viaggi itineranti più o meno lunghi, zaino in spalla con amici o in solitaria mentre io ho vissuto all’estero la maggior parte della mia vita, da bambina coi miei genitori e da grande da sola. Quando ci siamo conosciuti abbiamo iniziato a parlare dei viaggi che insieme avremmo potuto fare… e non abbiamo mai smesso!

coi piedi per terra

Nel settembre 2012 siete partiti per una luna di miele intorno al mondo: in che modo siete arrivati a questa idea?

L’idea è nata subito dopo che abbiamo deciso di sposarci, parlando del viaggio di nozze. All’inizio pensavamo fosse una follia irrealizzabile, poi ci siamo accorti che non potevamo più fare a meno di pensare al grande viaggio che avevamo in testa e così ci siamo seduti e abbiamo iniziato a parlare nel concreto dell’idea che per mesi ci aveva tormentato. È stato il virus del viaggio che si è impossessato di noi, e l’abbiamo lasciato fare!

Quanto tempo è durato il vostro viaggio e perché ‘via terra’?

Il viaggio è durato 321 giorni e abbiamo scelto di farlo via terra per assaporare ogni piccolo spostamento fra un luogo e l’altro, per non perdere niente di quello che c’era fra il punto A e il punto B, per riscoprire la lentezza che nel quotidiano spesso manca… per liberarci dalla frenesia di cui, ai giorni nostri, siamo tutti schiavi.

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Quali paesi avete attraversato e con che mezzi di trasporto?

Abbiamo attraversato: Germania, Danimarca, Stati Uniti, Messico, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina, Cina, Mongolia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca e, ovviamente, i due oceani. Ci siamo spostati principalmente con autobus, treni, navi, piedi.

In che modo vi siete organizzati per tappe, spostamenti e pernottamenti?

Abbiamo usato il web quando trovavamo una connessione che ce lo permettesse, altrimenti facevamo alla vecchia maniera: chiedevamo alle persone, parlavamo con loro e seguivamo i consigli dei locali. Molte delle nostre tappe sono state decise semplicemente in base ai mezzi di trasporto che erano disponibili nel momento in cui volevamo partire: spesso ci trovavamo a dover cambiare idea sulla successiva destinazione perchè in quel momento non c’era un mezzo che la raggiungesse. Per i pernottamenti andavamo a naso oppure, nelle grandi città, prenotavamo online normalmente il giorno precedente all’arrivo.

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Mettere le proprie vite in stand by per un un anno: qual è stato l’aspetto più difficile?

Prendere la decisione è stata la cosa più difficile. Poi dirlo ai genitori, lasciare un lavoro, svuotare l’appartamento in affitto. Ma ne è valsa la pena, assolutamente!

Quali sono state le parti del viaggio che hanno richiesto un maggiore spirito d’adattamento?

Sono stata senza dubbio io quella che ha avuto più difficoltà ad adattarsi. All’inizio avevo paura di tutto e mi costava fatica dormire in posti non troppo puliti, non poter sempre scegliere cosa mangiare, dormire sugli autobus notturni. L’attraversamento del Pacifico in nave mercantile ha sicuramente richiesto una bella dose di follia oltre che di adattamento, ma Alessandro sostiene che sia stata la parte di viaggio più bella e anche io alla fine ne sono stata entusiasta. Quindi, ancora una volta, ne è valsa la pena!

Come ci si sente quando si prende la direzione dei propri sogni?

È una sensazione impagabile, di libertà più assoluta, di essere padroni della propria vita. Credo che tutti la dovrebbero provare anche solo una volta nella vita.

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C’è qualcosa in cui è cambiato il vostro rapporto di coppia dopo un anno insieme sulle strade del mondo?

Quando siamo partiti ci conoscevamo da poco più di due anni e non avevamo mai vissuto insieme, quindi è stata tutta una scoperta per noi. Era il nostro viaggio di nozze, il primo anno di matrimonio, tutto su strada. Indubbiamente ci ha uniti tantissimo e ci ha fatto conoscere profondamente moltissimi aspetti l’uno dell’altra. Abbiamo impostato la nostra relazione sulla totale fiducia reciproca e questa cosa ci aiuta moltissimo anche ora che siamo tornati.

Dalla vostra esperienza è nato il libro ‘Coipiediperterra. Giro del mondo via terra e mare‘: ci raccontate?

A volte, scherzando, dico che scrivere il libro è stato più difficile di fare il giro del mondo! E per certi aspetti non scherzo! Durante il viaggio abbiamo tenuto un sito in cui ogni paio di giorni raccontavamo quello che stavamo vivendo e al ritorno abbiamo pensato che bastasse mettere insieme tutti gli articoli e il libro fosse fatto. Non è andata esattamente così. Non sono una scrittrice quindi non sapevo come fare e da che punto partire. Ma, grazie al sostegno di Ale e alla voglia di condividere la nostra bellissima esperienza, pagina dopo pagina sono arrivata in fondo. Mi ci sono voluti due anni e il mio intento è stato quello di raccontare onestamente i miei sentimenti, in modo che i lettori vedano due persone normali, senza particolari abilità ma solo con una grande voglia di realizzare un sogno. Nel libro si trovano le nostre difficoltà, i momenti belli, quelli più emozionanti, gli incontri fatti, le curiosità e alcune cose pratiche.
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Come si torna alla vita di tutti i giorni dopo aver girovagato per il mondo per più di 300 giorni?

Con un entusiasmo nuovo nei confronti di qualsiasi cosa. Ci si adatta molto più facilmente a qualsiasi lavoro che paghi l’affitto e si sorride di più alla vita perchè si ha la consapevolezza che se si ha avuto il coraggio di farlo la prima volta, niente impedisce di realizzare tutti i prossimi sogni.

Ripartirete?

Sicuramente sì: il mondo è troppo bello per trascorrere la vita senza vederlo!

Se vuoi seguire le avventure di Elisa e Alessandro in giro per il mondo:

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