10 segni per capire se sei diventato un viaggiatore

 

Forse non te ne sei accorto e, mentre vivi, lavori, fai sport, vai, torni e la sera ti addormenti con un libro di Kerouac tra le braccia, sei diventato un viaggiatore.

10 segni non significa tutti, ma se ti riconosci nella maggior parte, sei sulla buona strada…

 

1-Baudelaire lo chiamava ‘orrore del domicilio’

Ami la tua casa, la tua vita, la tua famiglia e i tuoi amici ma ti riconosci in quella che Baudelaire definiva ‘la grande malattia, l’orrore del domicilio’. Quel voler sempre essere altrove, quel non riuscire a starsene buoni buoni sempre nello stesso luogo, nello stesso paese. Quel persistente bisogno di incontrare altri luoghi, altre culture, altri modi di vivere. Quell’indefinibile senso di irrequietezza che soltanto la strada riesce a placare.

 

2-Quando viaggi tutti i mali svaniscono

A casa hai mal di testa, soffri di gastrite, ti fa male la schiena. Compri un biglietto aereo e già ti senti meglio, in aeroporto hai i primi segni di guarigione, appena varchi il confine di una terra straniera i tuoi organi  interni mettono il silenziatore davanti alla bellezza del mondo e si godono lo spettacolo. Insieme a te.

10 segni per capire se sei diventato un viaggiatore

3-Improvvisare è il tuo mestiere

La tua guida non è la Bibbia. Trovi sempre il modo per  chiuderla e dedicare un pò di tempo ad una sana esplorazione ‘a casaccio’ del territorio. Salti su e giù da treni locali, taxi collettivi, ti muovi in bici, a piedi. Entri nella fitta rete di vicoli di una medina sapendo che, beatamente, ti ci perderai e che quel tuo smarrirti sarà dolce. Come ritrovare la strada di casa.

 

4-Fare il bagaglio è un atto scientifico

Viaggi leggero, leggerissimo. Tutto quello che ti serve sta in uno zaino che, volutamente, hai comprato piccolo. Hai letto e visto decine di tutorial su come fare il bagaglio perfetto e alla fine hai deciso che, il segreto, non sta tanto nel come piegare o riporre troppe cose ma nel lasciarne a casa. Il più possibile.

 

5-Luoghi turistici, anche no

Hai visto moschee, monumenti, chiese, musei. Le piramidi, il Machu Picchu, il Taj Mahal ma hai anche scoperto, nei tuoi pellegrinaggi, che la bellezza dei luoghi non dipende da quanti ‘must’ turistici contiene e che a volte, proprio dove sembra non esserci nulla, si trova la vera essenza di un paese straniero. E forse anche la tua.

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6-Chi va piano, va lontano

I panorami vanno veloci solo se li vedi da un treno, da un aereo, da una navicella spaziale. Se stai viaggiando e sei sulla terra sai che la velocità è l’antitesi del viaggio e che più piano vai, più cose vedi. E meglio. Non ti interessa collezionare il maggior numero di luoghi visibili all’interno di un viaggio. Ti fermi dove vuoi, dove senti che c’è qualcosa da scoprire. Può essere anche qualcosa di piccolo, non necessariamente un nuovo continente.

 

7-Durante l’anno risparmi per viaggiare

Sei uscito dalla trappola mentale del ‘non ho soldi per viaggiare’ ed hai trovato piccole miniere di risparmio nelle attività quotidiane. Hai rifatto i conti più volte e alla fine hai deciso che la vita è un fatto di priorità: scarpe nuove o week end a Parigi? Poi hai anche smesso di chiedertelo. E parti.

 

8- Il palato è un alleato

Non solo non mangi cibo italiano all’estero ma vai in cerca di sapori etnici quando sei a casa. Il tuo palato ti segue: vuole sperimentare, conoscere, capire, esplorare. Per mangiare spaghetti hai il resto della vita, quando ti trovi a 10.000km da casa sai che, per conoscere un luogo, un menù internazionale non ti serve davvero.

 

9-Non ti spaventa l’idea di viaggiare da solo

Hai sperimentato di persona che viaggiare da soli non significa essere soli. In giro per il mondo c’è un sacco di gente: connazionali, indigeni, stranieri. Il pianeta sul quale stai girovagando è molto meno pericoloso di quanto ti abbiano sempre fatto credere e anche dove ti sembra che dovrai proprio cavartela da solo c’è sempre qualcuno che dice ‘bisogno d’aiuto?’

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10-Se immagini una gioia, è un viaggio a lungo termine

Ogni tanto chiudi gli occhi ed immagini il giorno, il momento esatto, in cui dirai al tuo capo che vuoi vedere il mondo e che 15 giorni due volte all’anno non ti bastano più. Progetti un anno sabbatico e pensi che sia un sacrosanto diritto di ogni essere umano. Se invece hai già passato almeno 365 giorni consecutivi lontano dal ‘baudleriano domicilio’ pensi a come trovare il modo per raddoppiare. O, perché no, a come vivere viaggiando

 

Ti ci riconosci? 

 

 

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