Turisti a Cipro: 2 casi limite da non imitare

 

L’anno scorso sono andata a Cipro, avevo qualche giorno di vacanza a metà settembre e volevo vistare un luogo non troppo lontano. Rayanair vola da Bologna sull’isola metà greca e metà turca (anche se quest’ultima è in realtà territorio occupato dalla Turchia e non riconosciuto da altri Stati) e in poco più di due ore sono arrivata a destinazione. Ho trascorso la maggior parte del tempo nel territorio turco (Cipro del nord) perchè ancora incontaminato e non ancora preso d’assalto dal turismo di massa. Ho comunque avuto modo di incontrare persone e situazioni che mi hanno fatto pensare e riflettere su come le persone si mettano in viaggio, con quali strumenti o informazioni.

Vi racconto perché.

Sono a Kyrenia, una splendida donna italiana siede affianco a me all’interno di un taxi collettivo che, da questa cittadina fin troppo decantata dalle guide turistiche, si dirige verso la capitale Nicosia

Niente di strano se non fosse che, dopo un racconto angosciante finito in lacrime, la signora scende in prossimità di quello che vedo dal finestrino e che non lascia dubbi: è un carcere. Il figlio trentenne, detenuto da circa due mesi all’interno della struttura, è partito alla volta di Cipro del Nord con moglie, figlia di 2 anni e 4 gr. di hashish in tasca. (Pare che la meta iniziale fosse la Calabria poi divenuta Cipro grazie ad un pacchetto vacanze più allettante).

Fotogramma film "Un treno per Darjeliing" di Wes Anderson

Fotogramma film “Un treno per Darjeliing” di Wes Anderson

Dopo lo sgomento,la compassione ed un fastidioso senso di impotenza, inizio a chiedermi come può accadere che un uomo parta per le vacanze con famiglia e stupefacenti in tasca, verso terre, oltretutto, occupate dalla Turchia da più di trent’anni.  Troppo giovane per ricordarsi del film di Alan Parker “Fuga di mezzanotte”? Si, non credo l’avesse visto, di certo avrebbe agito in altro modo. Malinformato allora? Trattandosi di un pacchetto “all-inclusive” acquistato in agenzia si potrebbe pensare che non gli fossero state date le giuste informazioni oppure che avesse deciso di non servirsene. Si possono fare ipotesi e immaginare quale sia stata la causa all’origine di quello che poi si è trasformato in un incubo. Essendo Cipro del Nord non riconosciuta da nessuno stato del mondo, tranne la Turchia, la madre del ragazzo non ha ricevuto l’aiuto delle istituzioni, nessuno è potuto intervenire e non so proprio come sia andata a finire.

Di certo si tratta di un caso limite ma la cosa che mi lascia un pò interdetta è la facilità con cui, a volte, ci si mette in viaggio…

Altro caso, meno tragico, ma inquietante, riguarda una ragazza conosciuta in aeroporto il giorno del rientro. Come spesso succede alla fine di un viaggio, i viaggiatori si raccontano le esperienze vissute e fra un dettaglio e l’altro iniziamo a parlare delle spese relative agli spostamenti da e per l’aeroporto. Prima di partire avevo letto sulla mia guida che a Cipro poteva essere un problema spostarsi di Domenica con i mezzi locali perchè in quel giorno non facevano servizio. Sapendo che le cose cambiano velocemente, ho dato un’occhiata alla data di stampa della mia guida (2009) e ho pensato che fosse necessario informarsi all’arrivo, in un tourist office. Buone notizie: di Domenica gli autobus funzionano e pure le comode navette dell’aeroporto. Totale speso tra navette, mezzi pubblici e taxi a/r : 34 euro. Accettabile.

Fotogramma film "Un treno per Darjeliing" di Wes Anderson

Fotogramma film “Un treno per Darjeliing” di Wes Anderson

Nel racconto invece della ragazza conosciuta in aeroporto c’era il dispiacere e lo stupore di avere speso 250 euro di taxi per gli stessi tragitti ( molto più del costo del biglietto aereo!), solo per non avere chiesto informazioni e aver dato per scontato che quelle trovate sulla guida fossero dell’ultim’ora.

Morale: nessuna. Una domanda invece si: come viaggiano gli italiani?

 

 

 

 

 

 

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