Mattia Vettorello: l’Islanda a piedi in solitaria

Mattia vuole misurare il mondo con i suoi passi. Ha 25 anni, è della provincia di Treviso e partirà a breve per un viaggio che lo vedrà percorrere 800 chilometri camminando. Attraverserà l’Islanda in solitaria, a passo lento, contando solo sue forze e sul suo desiderio di ritrovare il piacere dell’esplorazione.

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CIAO MATTIA, A QUANDO RISALE LA TUA PRIMA ESPERIENZA COME VIAGGIATORE?

Ciao , la prima avventura risale all’età di 18 anni quando presi l’aereo e andai in Australia da solo e organizzai un viaggio di un anno in meno di un mese. Lì ne approfittai per imparare la lingua in una delle più belle città e per me seconda casa, Melbourne, prima di intraprendere un viaggio in lungo e in largo per il continente. Posti, persone, colori, profumi, emozioni mi hanno talmente affascinato che poi il viaggio ha iniziato a far sempre parte di me.

VIAGGIARE A PIEDI E’ UN GESTO TRASGRESSIVO: COME SEI ARRIVATO ALL’IDEA DI ATTRAVERSARE L’ISLANDA CAMMINANDO?

Fa parte di un progetto più grande, che si chiama Frostscape. Il significato è quello di scappare da un congelamento culturale. La voglia di camminare nelle varie città, luoghi e parchi che ho visitato mi ha permesso di interagire direttamente con le persone del luogo ma anche con i cartelli stradali, con le cartina, con gli odori, con i suoni, con i colori che ogni posto offre al viaggiatore. Insomma, vivi il luogo. Camminando vedi cose che andando con qualsiasi altro mezzo non vedresti. E raggiungi posti che altrimenti sarebbero irraggiungibili.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEL TUO PROGETTO ‘FROSTSCAPE’?

L’obiettivo principale è quello di ridefinire il concetto di esploratore e di viaggiare in un mondo tutto mappato, dove non c’è (quasi) più niente da esplorare. I viaggi dunque saranno tutti “slow”, io li definisco “a passo lento”, ovvero mi immergerò in modo diretto nella cultura e nei modi di fare del luogo e delle persone che andrò a visitare, e con le quali condividerò attimi della mia vita. Ecco che la figura di esploratore diventa introspettiva. L’esploratore introspettivo è colui che guaderà dentro se stesso per riscoprire il contatto umano e la natura che lo circonda.

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HAI GIA’ AFFRONTATO ALTRI VIAGGI SENZA L’USO DI MEZZI DI TRASPORTO?

Ogni viaggio ha le sue particolarità. Questo in Islanda sarà caratterizzato dalla mancanza di trasporto, e dalla sicurezza che dovrò contare sulle mie energie e sui miei piedi. Sicuramente mi chiederanno pietà una volta finito.

QUANTI KM PERCORRERAI AL GIORNO E QUALE SARA’ IL TUO PERCORSO IN ISLANDA?

Da poco ho dovuto cambiare il tragitto, che è rimasto di 800km, se non aumentato, per impraticabilità del fiume Tungaa. Il corso d’acqua non mi permetterà l’attraversamento a piedi. Sono in contatto con una guida per essere a conoscenza della situazione climatica in Islanda, e mi ha informato che non sarà possibile passare il Tungaa a causa della troppa acqua che sta scendendo dal ghiacciaio. Così ho dovuto rivedere il tragitto. Viaggiare, come dico sempre, non è altro che sapersi adattare e fare la scelta migliore, l’imprevisto è dietro l’angolo. Il tragitto è rimasto integro per il suo 90%, ho cambiato il punto di partenza e l’arrivo. Dunque non partirò più da Landmannalaugar ma da Skogafoss. Partirò dall’ acqua (Skogafoss si trova nella costa) per arrivare nel Land, la terra, di Landmannalaugar. Circumnavigherò il Vantnajokull, come pensato in precedenza, e guaderò i suoi innumerevoli fiumi, per arrivare appunto nella terra dell’uomo – Landmannalaugar.

A QUALI CONDIZIONI CLIMATICHE ANDRAI INCONTRO?

Il caldo ed il freddo non saranno i maggiori problemi. Avrò massime di 15° e minime che potranno sfiorare i 0°, o andare leggermente sotto. Il problema più grosso sarà l’acqua che cadrà dal cielo, che potrà influenzare molto le giornate di cammino.

UN CENNO SULL’ATTREZZATURA CON CUI  AFFRONTERAI IL CAMMINO: QUALE SARA’?

Tenda. Sacco a pelo. Fornelletto. Pannello solare. Telefono satellitare. Pila frontale. Macchina fotografica. Action cam. Carretto. Cibo liofilizzato. Fiammiferi. Penna e matita. Scarponi. Scarpe per guadi. Bastoncini. Ramponi. Notebook. Occhiali da sole. Sali minerali. Orologio. 18 Carte geografiche.

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COME TI ORGANIZZERAI PER SOSTE E PERNOTTAMENTI? 

Tenda, Sacco a pelo, e tante stelle sopra la testa.

UN VIAGGIO IN SOLITARIA NELLA ‘TERRA DEL GHIACCIO’: QUALCHE PAURA PRE-PARTENZA?

Ho talmente tante cose da fare in questo periodo pre-partenza che non ho avuto modo di pensare alle paure.

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QUALI STRUMENTI USERAI PER TRATTENERE QUESTA ESPERIENZA? FOTOGRAFIA, SCRITTURA, DISEGNO?

Oltre alle immagini e ai frame, vorrei “dipingere con le parole” ciò che vedrò e i miei pensieri durante i prossimi 30 giorni. Vorrei portare le emozioni e i luoghi direttamente nelle mani dei lettori.

CHE COSA SIGNIFICA FARE ESPERIENZA DEL MONDO DA VIANDANTI? 

“Il viandante – “der Wanderer” – nel Romanticismo tedesco è un avventuriero dello spirito, un essere che va alla ricerca di sé stesso, o meglio dell’indefinibile che sfugge ad ogni più rigorosa disamina razionale”. Durante l’avventura hai modo di conoscere ed imparare nuove cose, dai colori alle parole, dalle forme ai suoni, dai costumi alle tradizioni. Bisogna essere pronti a qualsiasi evenienza e sapersi adattare. Il viaggio non è solo una spostamento da A a B, ma un riempirsi di conoscenze ed emozioni che allargano gli orizzonti facendoti cambiare i punti di vista.

Photo © Lorenzo Franco Santin, Mattia Vettorello

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