Marzia D’Ascenzo: mollo tutto e faccio il giro del mondo

Marzia D’Ascenzo,  37 anni, nata a Milano da genitori abruzzesi e cresciuta ad Arese, un paesino di provincia.
Si definisce architetto di formazione, clown per diletto e pellegrina lungo le strade del mondo per scelta della sua anima. Il suo sogno nel cassetto? Non sprecare mai più, neanche un solo minuto, per fare qualcosa che non la renda felice.

Marzia D'Ascenzo

Marzia D’Ascenzo

 Ciao Marzia, come nasce la tua storia di viaggiatrice?

Come dici tu: “Viaggiatori si diventa”. Lo sto scoprendo ora che sto calpestando le strade del mondo perché un conto è fare una scelta, un conto è viverla. La mia storia di pellegrina ha inizio due anni fa, dopo aver percorso e terminato il Cammino di Santiago in solitaria e in condizioni di salute non ottimali.

 3 mesi fa circa sei partita per il giro del mondo in solitaria: come sei arrivata alla decisione di mollare tutto e partire?

Come ti dicevo: “È colpa del Cammino di Santiago”. È un’esperienza forte che non perdona. È uno specchio in formato gigante. Ho visto nel profondo dei miei occhi che non ero felice ed il desiderio di pellegrinare per il mondo è diventata la mia priorità. Volevo provare le emozioni di quei giorni per più tempo possibile. Ho mollato tutto, mi sono trasferita in Toscana per riequilibrare la mia vita ed ho pianificato la partenza.

Qual è stato il tuo percorso finora? Quali paesi hai toccato?

Sono partita da Arese nella notte di luna piena di settembre con un itinerario abbozzato che andava verso ovest. Sono passata da Verbania e Torino per scelta della vita. Ho raggiunto Barcellona, poi Madrid, poi il nord della Spagna per percorrere un tratto di Cammino di Santiago, poi sono tornata a Madrid, visto parte del sud della Spagna ed arrivata a Lisbona ho stravolto i piani. Con un volo ho raggiunto il Nepal e non l’Argentina. Ora il mio itinerario prevede spostamenti verso est.

marzia d'ascenzo

Al tuo progetto hai dato il titolo  ‘Senza meta – Looking for love’ : cosa intendi per ‘senza meta’ e a quale tipo di amore ti riferisci?

‘Senza meta’ è la filosofia di vita che ho deciso di tatuarmi sui piedi dopo il Cammino di Santiago. Questo non vuol dire che io sia in viaggio senza destinazioni, ma che la cosa importante, per me, sia godermi il percorso.
‘Looking for love’  è il filo conduttore del mio pellegrinare. Sono alla ricerca dell’ Amore in varie forme perché sono certa che esista e che, ognuno di noi, sia in grado di provarlo e metterlo in circolo nel mondo senza alcuno sforzo. Come dice Einstein: ” Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze. L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve. L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre. L’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo. Questa forza spiega il tutto e dà un senso maiuscolo alla Vita. Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo, forse perché l’amore ci fa paura, visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a manovrare a suo piacimento”.

Qual è lo scopo del tuo viaggiare?

In un momento storico in cui ci si chiude in individualità, io ho scelto di aprirmi al mondo per dimostrare che l’Amore esiste e che chi lo utilizza vive una vita migliore. Non mi interessa riempire il planisfero di puntine, mi interessa ricordare nomi, occhi e storie. Voglio mettere in circolo il mio amore e alimentarmi di quello altrui. Non ho la pretesa di cambiare il mondo, ma dove possibile, voglio migliorare il mio e quello delle persone che incontro e, a quanto pare, ci sto riuscendo.

In questo momento ti trovi in Nepal per un progetto di volontariato: come vivi le tue giornate?

La potenza degli eventi mi ha portata in Nepal dove, in qualità di volontaria, sto collaborando con l’associazione HUMAN TRACTION .  Ci occupiamo di circa una ventina di bambini e ragazzi, a cui garantire uno standard di vita migliore. Le giornate sono fatte di cose semplici. Alla base la condivisione di tempo, cibo, sogni, studio, gioco, passeggiate e lavoro per realizzare concretamente i progetti.

marzia d'ascenzo

Come metti in circolo il tuo amore in questa realtà? Cosa fai per loro? 

In qualità di Marzia dedico il mio tempo ed il mio cuore a questi ragazzi ed ho lanciato una raccolta fondi per un regalo natalizio. Il progetto si chiama “Sogni d’oro” e consiste nel poter garantire ad ognuno di loro un letto, un materasso ed una coperta.

In qualità di architetto, invece, sto seguendo diversi progetti. Stiamo ultimando un campo di calcio e dopo inizieremo i lavori per quello di pallavolo (anche i ragazzi contribuiscono con entusiasmo ai lavori). Abbiamo lavorato per dotare i  bagni e la cucina di acqua corrente allacciandoci ad un nuovo pozzo. Sto progettando la ristrutturazione dei bagni perché le condizioni igieniche sono drammatiche.

 In quanto donna e viaggiatrice solitaria che percezione hai della tua esperienza fino ad oggi?

L’essere donna complica un po’ la vita, a dispetto di ciò che sostengono gli uomini, ma io ho scelto di non farmi condizionare da questo. Fino ad oggi sono stata in Europa, per scelta, perché la considero una zona di Comfort necessaria per mettermi alla prova. Il grande salto l’ho appena fatto venendo in Asia. Il Nepal è magico, non ho mai avuto paura, ma non ti nego che nel progettare i prossimi spostamenti la paura si fa sentire. L’idea di visitare l’India o paesi musulmani mi attira, ma mi fa vacillare. Potrei viaggiare low cost di notte? Potrei essere serena nel mio vagabondare? Potrei fidarmi dei sorrisi che incontro? Sarei in grado di gestire situazioni spiacevoli? Queste sono le domande ricorrenti.

Quali erano le tue paure prima di partire e quante ti hanno seguito lungo il percorso?

Non avevo e non ho grandi paure. Sono partita con serenità d’animo. Stavo iniziando a vivere la mia vita secondo le mie regole e non potevo che essere serena. Mi intimorisce l’ignoto, ma lo affronto con curiosità. Non ho paura neanche della morte perché mi sono affidata agli eventi. Forse l’unica grande paura, nata in viaggio, come ti dicevo, è affrontare luoghi in cui la donna è vista come oggetto e non viene rispettata. Sono figlia di una società in cui abbiamo lottato per la parità dei sessi e l’idea di subire violenza, come donna, mi terrorizza.

Come cambia la percezione di sé e del mondo quando si è inseriti nella piena realizzazione dei propri desideri?

È tutto fantastico. Mi entusiasmo per ogni piccola cosa, mi alimento con la vita e mi disseto con l’amore. Ho perso la cognizione del tempo, dello spazio e degli obblighi sociali. Viaggiare per ore su mezzi scomodi non è un disagio, ma un’avventura nell’avventura. Le distanze sono irrisorie se sai dove vuoi arrivare. I sacrifici vengono ripagati sempre, in qualche modo. Le persone che incontri hanno sempre un senso per il tuo vagare. Le priorità diventano avere qualcosa da mangiare, un posto dove dormire e vivere la vita. Nessuno mi chiederà mai gli interessi per questo.

La percezione di me? Non saprei. Nel periodo toscano mi sono appropriata della mia vita. Ora sono Marzia. Le mie radici si rinforzano, pur essendo lontana dagli affetti, ed i miei rami si allungano sempre più verso un cielo unico, ma sempre diverso.

marzia d'ascenzo

Attraverso il tuo blog di viaggio offri la possibilità, a chi lo volesse, di raggiungerti ovunque ti trovi: qual è la tua motivazione?

Il mio viaggio nasce in solitaria per motivi diversi, ma vuole essere un viaggio di condivisione. Prima di tutto tra me e le persone che incontro, poi virtualmente  con chi mi segue ed, infine, con chi decide di raggiungermi. L’idea mi è nata quando seguivo altri viaggiatori e mi sarebbe piaciuto condividere con loro determinati luoghi. Si è rafforzata quando mi sono trovata di fronte a cose meravigliose e non avevo nessuno con cui condividere il mio entusiasmo. Si è evoluta quando le persone hanno iniziato a darmi appuntamenti nel mondo perché, se non sono sole, riescono a fare più facilmente delle scelte…e trovo che questo sia fantastico.

Viaggiare significa anche spirito d’adattamento: quali situazioni te ne richiedono maggiormente?

Viaggiare è soprattutto spirito di adattamento. Spesso mi sorprendo io stessa delle situazione alle quali mi adatto. Attualmente vivo in un villaggio dove le condizioni igieniche sono drammatiche, il problema dei rifiuti è reale, acqua ed elettricità vengono erogate ad orari con logiche sempre diverse, non possiedo né acqua calda né riscaldamento, dormo e mangio per terra. Eppure mi sento a casa. Ho viaggiato su mezzi di ogni tipo, dormito in situazioni improbabili e mi sono adattata alle regole di vita di chi mi ha ospitata.  Mi paragono ad un camaleonte che prende le sfumature dell’ambiente che lo circonda.

Dove ti dirigerai dopo l’esperienza in Nepal e quanto durerà il tuo viaggio intorno al mondo?

Non mi sono data limiti di tempo, non so quando è se tornerò,  l’unica questione è il budget limitato, ma dove possibile cercherò di lavorare. Come ti accennavo sto valutando di chiedere il visto indiano, ma viaggio senza meta quindi attendo gli eventi.

C’è qualcosa in particolare che ti fa capire di aver intrapreso la strada giusta?

Sì…sono felice.

Se vuoi restare in contatto con Marzia seguila qui:

facebook.com/marzia.dascenzo77

www.facebook.com/senzameta.lookingforlove

senzameta.eu

https://instagram.com/senza_meta/

Mail: marzia.dascenzo@gmail.com

One Comment

Rispondi a Dany Cancel

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap