Io viaggio leggera. Clara Bensen: un solo vestito, otto nazioni, zero valigie

Un abitino verde, un paio di sandali, il telefono, uno spazzolino e quello che sta nelle tasche.
O poco di più. Clara Bensen è partita così, senza bagaglio, senza itinerario preciso, attraverso l’Europa in un viaggio lungo 3 settimane: da Istanbul a Londra passando per Grecia, Ungheria e ex-Jugoslavia.

E dire che si è appena ripresa da una crisi esistenziale, uno di quei periodi che viene spesso classificato come ‘malattia dell’anima’: chiudi le porte al mondo e ti rifugi nel tuo dentro, finché non passa la burrasca. Poi arriva il giorno che qualcosa in te si muove e decidi di rimetterti in pista.

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© clara bensen

Clara si iscrive ad un sito di incontri online, quasi per gioco, credendoci il giusto, con le poche forze appena riacquistate. Qualche incontro, il tempo per capire che non si è fatti l’uno per l’altra e poi, il 5 aprile 2013, arriva Jeff: professore di scienze, texano come lei, portatore sano di energia in esubero. Da quel giorno lui e Clara diventano inseparabili, si intrecciano i racconti, le fantasie, quel loro modo di essere diametralmente opposti. Clara è riservata, introversa, con una collezione di cardigan grigi e beige nell’armadio, Jeff se ne va in giro con pantaloni arancio e calzini con piccoli fulmini stampati, una personalità ingombrante che ama la confidenza immediata.

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© clara bensen

4 settimane dopo il loro primo incontro la giovane Bensen si trova alle prese con un dilemma: partire o non partire, con un tizio appena conosciuto su internet alla volta dell’Europa, per un viaggio di 21 giorni, senza bagaglio, senza itinerario e con 200 dollari in tasca? Jeff di solito si sposta così, in giro per il mondo, ma questa volta dice: ‘devi venire anche tu’.
Clara decide di sfondare il muro dei dubbi, andare o restare, mi fido o non fido, ce la farò o non ce la farò, e partire.

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© clara bensen

La scelta dei pochi oggetti da portare, l’arrivo nel primo aeroporto, accolti da una hostess incredula a imbarcare passeggeri senza bagaglio, tutti i giorni che si susseguono sono documentati con immagini e post sui vari social: la ragazza col vestitino verde e il texano dai pantaloni arancio.
Chiedono ospitalità tramite Couchsurfing, lavano gli unici indumenti che possiedono nelle varie case in cui alloggiano chiedendo abiti in prestito, per un giorno, ai proprietari di casa.

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© clara bensen

Il viaggio si compie e i due texani non si lasciano più.

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© clara bensen

Un articolo scritto da Clara dal titolo ‘L’appuntamento online più pazzo del mondo‘ viene letto da mezzo milione di persone, da lì a diventare un progetto editoriale il passo è breve. Nasce così ‘Io viaggio leggera‘ (in lingua originale ‘No Baggage’) il resoconto ironico, un po’ strampalato, assolutamente reale di un’avventura lunga 3 settimane, in giro per l’Europa, di due semi-sconosciuti, senza bagaglio. La storia di un viaggio e di un amore senza etichette, dall’andatura libera, che dimostra quanto sia possibile, e per alcuni facile, dire si. Voglio provare. Ad incontrare il mondo, senza nient’altro che me.

E tu hai mai viaggiato senza bagaglio?

Se sei curioso di leggere qualcosa sul tema del viaggiare leggeri puoi leggere: ‘Viaggiare leggeri è simbolo di autostima?

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