Giacomo, Enrico e Nicolò: aurora boreale low-budget

 

Giacomo Bezzi, Enrico Caruso e Nicolò Sernicola sono tre ragazzi bolognesi di 20 anni. Amici ed ex compagni di liceo, decidono di partire per Capo Nord nonostante il budget molto ridotto. Un viaggio che li vedrà attraversare Norvegia, Lapponia, Finlandia e Svezia con le provviste necessarie a coprire tutto il tragitto. Unica eccezione: un kebab in Finlandia (e poco più). La storia divertente di come si possa viaggiare spendendo poco e divertendosi molto.

Giacomo studia Lingue e Letterature straniere all’Università di Bologna, Enrico frequenta il corso di Lettere Classiche nello stesso ateneo, mentre Nicolò si è trasferito a Monaco per studiare Fisica.

Il richiamo dell’Aurora  Boreale li porta a vivere un’esperienza fatta di spirito di adattamento, organizzazione e avventura: elementi necessari per qualsiasi viaggio che possa definirsi tale.

1) Giacomo, come avete deciso di intraprendere questo viaggio verso l’aurora?

Da tempo avevo la fantasia di andare in macchina a Capo Nord, volevo fare un lungo viaggio in auto. Poi, casualmente, lo scorso autunno, ho letto un appello di Nicolò su Facebook, in cui cercava compagni di viaggio per andare a vedere l’Aurora Boreale. Non ci vedevamo e non ci sentivamo da tempo e ho risposto subito al suo post. Abbiamo coinvolto anche Enrico e, inizialmente sembrava si dovesse partire tutti e tre con l’auto poi, calcolando tempi e costi abbiamo deciso per il treno. L’obiettivo era quello di passare il maggior numero di notti in treno per abbassare i costi dei pernottamenti e arrivare nelle varie località di mattina, in modo da poterle visitare durante la giornata. Abbiamo quindi prenotato un Inter-Rail per 15 giorni continuativi di viaggio e per le tratte in cui non  era possibile viaggiare di notte ci siamo affidati al Couchsurfing trovando ospitalità per una tappa in Norvegia ed una in Finlandia. Per abbattere ulteriormente le voci di spesa abbiamo deciso di portarci il cibo da casa.

Aurora Boreale low-budget

2) Quale è stato il vostro itinerario e che mezzi avete usato a parte il treno?

Enrico e io siamo partiti da Bologna in treno, siamo arrivati a Monaco, dove Nicolò si è unito a noi  e da lì abbiamo proseguito per Trondheim, in Norvegia. Abbiamo poi raggiunto Bodo, da dove ci siamo imbracati sul traghetto per Capo Nord, dove avremmo visto l’Aurora Boreale.  Da lì, dopo due giorni di navigazione, invertendo la rotta, siamo arrivati in pullman a Karzsjak. al confine con la Finlandia. Proseguendo poi in pullman abbiamo attraversato la Lapponia arrivando a Tornio. In Svezia abbiamo fatto tappa a Lulea, raggiungendo poi Stoccolma, da dove abbiamo iniziato la via del ritorno per Monaco e, infine, per Bologna. I mezzi di trasporto che abbiamo usato sono stati quindi: treno e traghetto fino a Capo Nord, mentre per il ritorno abbiamo fatto  tragitti piuttosto lunghi anche in pullman.

3) Raccontami dei pernottamenti: quando non eravate in treno, dove dormivate?

Abbiamo organizzato il viaggio in modo da poter passare la maggior parte delle notti sul treno ma dove ciò non è stato possibile, ci siamo affidati al Couchsurfing. Abbiamo trascorso un paio di notti anche in ostello e una in campeggio. La couchsurfer di Trondheim, in Norvegia, è stata davvero molto accogliente, praticamente ci ha lasciato le chiavi di casa, mentre un pò meno fortunata è stata la notte che avremmo dovuto passare a casa del couchsurfer in Finlandia; dopo averlo cercato per tutto il giorno, abbiamo saputo che aveva avuto un incidente cadendo sulla neve in bicicletta e che, trovandosi in ospedale, non avrebbe potuto darci ospitalità. Quella notte è stata una sfida alla nostra capacità di improvvisazione perchè eravamo a Tornio, un paesino finlandese di 20.000 abitanti in mezzo al nulla e non avevamo un posto in cui dormire. Dopo varie indicazioni, abbiamo passato parte della notte in un night club semideserto e parte a tentare di sfuggire un ubriaco che, se dapprima sembrava volerci aiutare, poi ha passato il resto del tempo a darci la caccia sostenendo che eravamo dei “gringos”. Ancora adesso non riusciamo a smettere di ridere pensando all’immagine di noi tre che, con zaini e borsa porta vivande, cerchiamo riparo, per le vie di un anonimo paesino di provincia, dagli attacchi di un altrettanto anonimo finlandese in preda agli effetti dell’alcol !

Sui mezzi di trasporto che avete usato, avete incontrato altri turisti/viaggiatori?

In realtà, gli unici turisti li abbiamo incontrati sul traghetto che ci ha portati a Capo Nord, i treni erano pieni di locali, così come i pullman.

Aurora Boreale low-budget

4) La particolarità di questa vostra avventura verso l’Aurora Boreale, è che siete partiti da Bologna con cibo sufficiente per tutta la durata del viaggio. Come vi siete organizzati e cosa avete portato?

Avendo un budget ridotto ed essendo i costi dei paesi che avremmo visitato davvero esorbitanti, abbiamo deciso di fare provviste per l’intera durata del viaggio. Forse non abbiamo seguito abbastanza i consigli di amiche e fidanzate che ci dicevano di acquistare prodotti di vario genere: incuranti della noia da “routine culinaria” abbiamo comprato salumi, formaggi, biscotti, qualche confezione di pasta liofilizzata per le soste dai couchsurfers e negli ostelli. All’inizio tutto bene, poi è arrivato il momento in cui abbiamo tentato, dove capitava l’occasione, di barattare salumi con scatolette di pesce o che ci siamo persi qualche pezzo per strada, forse non del tutto casualmente. La borsa, alla fine, è risultata un pò pesante, considerato che avevamo già ognuno uno zaino a testa, ma abbiamo trovato il modo per trasportarla e, a tratti, per depositarla negli appositi spazi delle stazioni.

5) L’unico pasto che avete consumato fuori è stato un Kebab in Finlandia?

Si, per esattezza la stessa notte che il couchsurfer non ha potuto ospitarci, a Tornio, in Finlandia. Tra il tempo speso nel Night Club e l’avventura per sfuggire all’ubriaco, abbiamo pensato che un Kebab ci avrebbe rimessi in sesto.  7 euro un Kebab, accettabile! Era enorme e, sinceramente, proprio quello di cui avevamo bisogno. Altri pasti che abbiamo consumato ci sono stati offerti negli ostelli oppure a casa della couchsurfer norvegese; arrivando pochi giorni dopo Natale, ci ha fatto assaggiare un pò di specialità locali.

6) Qualche aneddoto legato all’esperienza del cibo?

La cosa più divertente che ci sia capitata è stata quando abbiamo pernottato in Ostello a Stoccolma. Abbiamo incontrato parecchi Australiani e una, in particolare, quando ha capito che eravamo italiani ci ha messi in cucina dicendo che dovevamo assolutamente preparare qualcosa. E siamo riusciti, con le materie prime trovate in loco, a cucinare un piatto di tagliatelle con speck, rucola e noci! Un particolare molto piacevole di quell’ostello: pasta e sauna gratis! Peccato non aver avuto più tempo!

7) Il ricordo più piacevole?

Il ricordo più piacevole legato ad una persona è sicuramente quello della couchsurfer che ci ha ospitati a Trondheim, in Norvegia. La sua ospitalità è stata speciale, siamo stati veramente bene. Il luogo, invece, che ci ha colpiti maggiormente, a parte lo stupore per l’Aurora, è  stato Lulea, dove abbiamo camminato su un Mar Baltico completamente ghiacciato. Impressionante.

Lo spettacolo dei fiordi norvegesi è decisamente surreale. E anche vedere le renne in libertà in Lapponia è qualcosa che ti resta negli occhi.

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8) Qualcosa che avete scoperto che non vi aspettavate?

Forse siamo stati fortunati ma ci ha veramente sorpresi la mancanza di freddo ed il bel tempo. Tutti ci dicevano che, partendo a Dicembre, le temperature sarebbero state polari, invece non siamo mai scesi sotto i -6. Il fattore “buio” era invece qualcosa che ci aspettavamo ma che ci ha comunque stupiti. A Capo Nord abbiamo avuto 2 ore di luce al giorno, ad un certo punto il corpo si disorienta, alle 4 del pomeriggio hai sonno come se fosse notte fonda. Molto particolare anche il modo in cui i locali vivono il buio: alle 4 del mattino le luci delle case sono spesso accese, le persone guardano la Tv, vivono anche di notte, con a luce artificiale.

9) In che modo avete deciso gli itinerari e i luoghi da visitare?

A parte le tappe obbligate in treno, traghetto e pullman abbiamo lasciato molto spazio all’improvvisazione, decidevamo molto sul momento. Ci collegavamo gratuitamente ad Internet nelle Biblioteche Pubbliche, se ne trova sempre una facilmente raggiungibile.

Aurora Boreale low-budget

10) Quali consigli daresti a chi volesse intraprendere lo stesso viaggio usando gli stessi mezzi?

Un primo consiglio molto pratico che mi viene in mente è legato alle provviste di viaggio: portarsi un bollitore per fare tè o caffè sui lunghi tragitti in treno. E poi seguire i consigli di amiche e fidanzate, portando cibo più vario rispetto a quello che avevamo noi. Avere con sè un sacco a pelo è sempre utile, anche dormendo negli ostelli si evita di dover affittare lenzuola e federe. Legato al fattore buio, invece, può essere molto utile calcolare il periodo del viaggio nelle fasi di luna piena, i paesaggi notturni illuminati dalla luce lunare creano un’atmosfera magica.

L’ultimo consiglio che vorrei dare è di non ascoltare i consigli o gli avvertimenti o i tentativi di dissuasione di chi non è mai stato da quelle parti, soprattutto in inverno. A volte le persone ipotizzano catastrofi ambientali, pericoli legati alla sicurezza personale e amenità varie che poi non si verificano mai.

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11) Avete già pensato al prossimo viaggio?

Nicolò vuole andare da Dresda a Praga in bicicletta con altri due amici. Nei miei progetti, invece, c’è la Transiberiana. da sempre mio sogno nel cassetto: un pò di russo già lo parlo.

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