E se ti annoi, Experimental Travel

Lonely Planet Guide to Experimental Travel

Lonely Planet Guide to Experimental Travel

Esiste un modo alternativo di viaggiare? Dipende. “Experimental Travel” rappresenta un divertente e, come dice il titolo, sperimentale approccio al classico turismo e a tutte le attrazioni che ne fanno parte. Ci si diverte in altro modo. Di cosa si tratta? Si seguono le regole di un gioco, si lasciano perdere le mappe e gli itinerari costruiti, si accetta una sfida più o meno impegnativa e si stravolge quasi completamente l’idea di viaggio a cui siamo abituati seguendo le linee guida di latourex.org (in italiano, anche se quello in inglese è più  ricco e divertente) o trattandole come  semplici ispirazioni per poi farsi venire qualche altra idea. Il sito si presenta come una lista di proposte,un’unica pagina, molto essenziale, e non lascia spazio ad alcun dubbio: per mettere in pratica quello che viene suggerito occorre una buona dose di sano umorismo e un grande voglia di sperimentare, di ribaltare qualsiasi opinione legata alla canonica idea di cosa significhi viaggiare. Le proposte riguardano esperienze più o meno lunghe in termini di tempo, da un giorno a un anno. Alcune di facile realizzazione, altre sfidano l’utopia pura ma in ognuna si trova, nonostante l’apparente mancanza di logica, un enorme potenziale per il viaggiatore che intenda lavorare sulle proprie aperture mentali. “Expedition to K2” è di sicuro una delle più semplici, ideale se vi trovate in una grande città: identificate l’area sulla vostra mappa corrispondente alle coordinate K2 e andate a visitarla, qualsiasi cosa voi troviate, vivendone tutti gli aspetti legati alla cultura, al cibo e, perchè no, anche al pernottamento. Fare i turisti, a volte, significa entrare in itinerari precostituiti e dai quali sembra impossibile uscire, K2 potrebbe diventare il simbolo di un “deragliamento” volontario dai binari dei percorsi obbligati! “Insider-Travel” è un’altra proposta interessante: esplorare un luogo secondo le indicazioni delle persone del posto, facendo esattamente quello che dicono e , una volta tornati a casa, fare lo stesso con la propria città facendo finta di essere stranieri. Un buon lavoro sulle prospettive e su come siano legate alla percezione che abbiamo dei luoghi! Altro esperimento divertente e in linea con i tempi, Random-Micro-Travel: vi trovate un sabato mattina al bar con amici, ognuno di voi mette le chiavi di casa propria in una busta con il proprio nome e indirizzo, si mescolano le buste e si distribuiscono “random” poi passate il weekend nella casa di cui vi sono capitate le chiavi come fosse casa vostra ( pranzo, cena, attività varie,ecc..). Senza passare per i social network di scambio di abitazioni, lo si fa con i propri amici, nella propria città. Diventa anche un modo alternativo per entrare nell’intimità delle pesone che conosciamo, vivere le loro vite per un paio di giorni permettendo a loro di fare lo stesso con noi.  Viaggiare significa anche sperimentarsi nella diffidenza che si trasforma in fiducia, nella chiusura che s’apre al nuovo, che lascia andare il noto e si abbandona. Perchè non provare ancora prima di partire?

L’ideatore di Experimental Travel è il francese Joel Henry direttore di Latourex (Laboratory of Experimental Tourism) e nel 2005 anche Lonely Planet ha pubblicato “The Lonely Planet Guide to Experimental Travel” dove si possono trovare tutte le idee legate al progetto: la guida è praticamente introvabile ma il sito è sempre attivo e in aggiornamento.

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