Alain Rimondi: il giro d’Europa in bicicletta

Un vero e proprio viaggio iniziatico quello di Alain Rimondi che, all’età di 22 anni, decide di attraversare l’Europa in bicicletta da solo. Dopo aver studiato Turismo e aver lavorato qualche anno come receptionist presso un albergo nel centro di Bologna, coglie l’occasione di una bicicletta che gli viene regalata e decide di partire per un viaggio di un anno. Curiosamente, leggendo con attenzione il suo nome si scopre che le prime tre lettere formano la parole ALA e le ultime cinque la parola MONDI, quello che i latini usavano chiamare “Nomen Omen”: il destino nel nome.

Alain Rimondi

1-CIAO ALAIN, QUAL E’ STATA LA MOTIVAZIONE CHE TI HA PORTATO IN GIRO PER L’EUROPA IN BICICLETTA?

Ero curioso di scoprire come i giovani europei si stessero muovendo rispetto alla crisi attuale, come stessero reagendo. Volevo poi affrontare una sfida con me stesso, cercare idee per il mio futuro. Finita la scuola, a parte la situazione lavorativa, mi sono accorto di non avere tanti altri stimoli. Volevo fare più esperienze possibili e concedermi del tempo per studiare le lingue, vivendo con le persone del luogo. Ho studiato lo spagnolo a Valencia per un  mese e mi sono fermato tre mesi in Irlanda per l’inglese.

2-AVEVI GIA’ VIAGGIATO IN PRECEDENZA?

Ero stato fuori dal’Italia un paio di volte, soprattutto grazie ai gemellaggi legati al periodo della scuola.

3-QUALI PAESI HAI ATTRAVERSATO, QUANTI KM HAI PERCORSO E IN QUANTO TEMPO?

Sono partito l’1 gennaio 2013 e rientrato il 7 dicembre dello stesso anno; ho attraversato Francia , Spagna, Portogallo, Irlanda, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia, Estonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria. In totale 15 nazioni, 15,000 km, un anno di viaggio.

4-HAI STABILITO IN PRECEDENZA L’ITINERARIO OPPURE HAI LASCIATO SPAZIO ALL’IMPROVVISAZIONE?

Ho stabilito il percorso in base alla situazione climatica che avrei incontrato, spostandomi in modo da incontrare sempre una stagione mite. Ho affrontato il Sud durante l’inverno e il Nord in estate. Mentre ero in viaggio organizzavo l’itinerario di mese in mese e il pernottamento di settimana in settimana.

Alain Rimondi

5-HAI USUFRUITO DI PISTE CICLABLI?

Sono partito senza GPS, avevo solo mappe cartacee e ho seguito alcune piste del circuito Eurovelo, progetto europeo che comprende circa 15 percorsi ciclabili internazionali. Alcuni sono però ancora in via di attuazione e in alternativa ho usato le ciclabili locali. Ho cercato di trovare anche strade secondarie, poco trafficate. Il viaggio è per me curiosità e scoperta.

6-TI SEI ALLENATO PRIMA DELLA PARTENZA?

In realtà non ho seguito un vero e proprio allenamento ma sono comunque uno sportivo. Facevo una media di 70/80 km al giorno con un giorno di riposo a settimana. Devo ammettere però che il primo mese è stato durissimo, il più difficile in assoluto.

7-COME TI ORGANIZZAVI PER I PERNOTTAMENTI?

Ho usufruito della rete di Couchsurfing e Warmshowers dove trovavo disponibilità, ostelli low-cost nelle grandi città e nei casi di emergenza ho usato la tenda. In totale sono stato ospitato da un centinaio di persone.

8-COME HAI AFFRONTATO GLI INCONVENIENTI TECNICI LEGATI ALLA BICICLETTA?

Qualche nozione ce l’avevo, altre le ho imparate strada facendo. Ho sempre incontrato poi persone molto disponibili ad aiutarmi.

9-TI SEI ISPIRATO A QUALCHE VIAGGIATORE PER AFFRONTARE QUESTA ESPERIENZA IN SOLITARIA ATTRAVERSO L’EUROPA?

Leggo libri di viaggio da sempre, tra questi anche i racconti di Obes Grandini, cicloviaggiatore solitario da oltreoceano, e di Gionata Nencini, motoviaggiatore che ha fatto il giro del mondo. Un’altra grande fonte di ispirazione sono i viaggiatori che ho incontrato lungo la mia strada: ce ne sono davvero tanti in giro!

Alain Rimondi

10-HAI CONDIVISO TRATTI DEL TUO VIAGGIO CON ALTRI VIAGGIATORI?

Si, soprattutto con un ragazzo francese in giro da 3 anni con il quale ho fatto il Cammino di Santiago. Ci siamo poi incontrati per caso almeno 3/4 volte e abbiamo scoperto di avere lo stesso ideale di viaggio. Avere dei momenti di condivisione all’interno di un viaggio in solitaria è una delle parti più belle. Alla fine ho scoperto che sono le persone che rendono speciali i luoghi che vedi.

11-QUAL E’ STATA LA PARTE PIù DIFFICOLTOSA DEL VIAGGIO?

Sicuramente il primo mese di assestamento. Era tutto difficile, mi pesava molto la solitudine. Poi è stato più semplice, ho incontrato molte persone, molti amici, ho visto posti incredibili, non ti senti più solo.

12-LA PARTE CHE PIù TI HA SORPRESO?

Vincere la mia timidezza e capire che non stavo viaggiando solo per me stesso. Attraverso la rete ho avuto molto sostegno e mi è stato dato modo di dare consigli a persone che volevano fare la stessa esperienza e che poi sono partite.

13-UNA SENSAZIONE DOMINANTE?

Energia e positività. Sono tuttora carichissimo, prima di partire ero un pò demotivato, come forse molti della mia età, ora ho uno spirito completamente diverso.

Alain Rimondi

14-IN CHE COSA TI SENTI CAMBIATO?

Nella certezza che se si vuole raggiungere un obiettivo, il modo si trova. L’importante è non sedersi a guardare il mondo che gira intorno a te ma corrergli dietro, essere partecipi.

15-HAI DOVUTO RIVEDERE QUALCHE OPINIONE O LUOGO COMUNE DURANTE IL VIAGGIO?

Pur essendo una persona che cerca di porsi al nuovo senza preconcetti, praticamente, mi sono dovuto ricredere su tutto. Le contraddizioni presenti all’interno del continente Europa sono la cosa che forse più mi ha colpito, l’essere simili e profondamente diversi allo stesso tempo.

16-PROGETTI FUTURI?

Vorrei continuare a lavorare nel turismo, promuovendo l’uso della bicicletta e del viaggio lento. Sto mettendo le basi.

17-COSA CONSIGLI A CHI VOLESSE INTRAPRENDERE LO STESSO VIAGGIO?

Di azzardare, soprattutto in un momento come questo.

18-C’E’ UN OGGETTO, DOPO QUESTO VIAGGIO, CHE PORTERAI SEMPRE CON TE?

La tenda, come oggetto materiale.

L’apertura mentale, come bagaglio personale.

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